Participio presente, la parola "emergente"
Sembra un aggettivo, ma è uno stato di mente
Eclettica, capace di giocare con i generi musicali; ironica, dal linguaggio raffinato che si articola in metafore pungenti; attenta ai temi sociali ‒ ma senza perdere la leggerezza ‒ partendo anche dalla propria esperienza personale: il tutto sostenuto da una solida preparazione maturata al Conservatorio. Anna Castiglia ha vinto la XXXV edizione di Musicultura, festival dedicato alle nuove proposte della musica popolare e d’autore contemporanea, con il brano Ghali, che le ha fatto ottenere anche il premio per il miglior testo. La cantautrice siciliana ha prevalso sugli altri sette artisti finalisti del festival: Nico Arezzo con la canzone Nicareddu, Vincenzo Destradis con Quadri d’autore, Nyco Ferrari con Sono fatto così, Bianca Frau con Va tutto bene, Helle con Lisou, Eugenio Sournia con Il cielo, The Snookers con Guai. Nel corso della serata finale di sabato 22 giugno 2024, nel maestoso palcoscenico dello Sferisterio di Macerata, Anna Castiglia ha definito Musicultura il suo habitat naturale e ha dedicato la vittoria ottenuta a Ernesto Assante, il suo insegnante di Storia della musica al Conservatorio di Milano, recentemente scomparso. Ha inoltre annunciato che destinerà parte del premio in denaro ricevuto alle associazioni che lavorano in Palestina. Il suo stile originale e la profondità dei testi, che propone al pubblico spesso contaminati da una vena ironica, hanno trovato in Musicultura un’occasione importante per promuoversi e affermare i suoi contenuti. Il grande pubblico aveva però avuto già occasione di apprezzare Anna Castiglia: venticinque anni, originaria di Catania, ha partecipato nel 2020 al _reset festival di Torino, ha vinto il premio L’artista che non c’era nel 2021, ha aperto concerti di artisti come Piero Pelù, Ginevra e Tre Allegri Ragazzi Morti, ha pubblicato i singoli Ju mi siddriu, Tutto più Rosso e Bovarismo, ha partecipato all’edizione 2023 di X Factor. Dopo il successo a Musicultura, ha pubblicato nell’ottobre del 2024 il suo primo album dal titolo Mi piace. Una raccolta di brani, alcuni recenti e altri scritti anni fa, che rappresenta, secondo le parole della stessa autrice, una sorta di albero genealogico del suo percorso artistico, che spazia fra diversi stili. Anna Castiglia è dunque effettivamente un’artista emergente che sta arrivando a una definitiva consacrazione ed è interessante che una parte della sua produzione sia dedicata proprio alla sua diretta esperienza come cantautrice e al rapporto con il successo. Un tema che si affaccia con Bovarismo, viene sviluppato con Participio presente (Non avere fretta / Qui non c'è nessuno che ti aspetta / Qui non c'è successo che ti spetta / Dammi retta, fai la gavetta / Aspetta il testimone, come nella staffetta / Ma rispetta il limite dei trenta / Quaranta, sei fuori dalla conta) e trova un suo approdo con Ghali. La canzone è stata definita dalla cantautrice una sorta di inno alle colpe poiché mette a fuoco la diffusa tendenza a dare la colpa degli insuccessi a cose esterne e improbabili senza assumersi le proprie responsabilità; Ghali viene coinvolto come tipica vittima di questo atteggiamento nel mondo dei cantautori (E i poveri cantautori si vendono nell'app / Ma fanno pochi ascolti, per colpa della trap / Per questo ho fatto cambiamenti radicali / Adesso il mio modello è Ghali […] Se ottengo qualcosa è merito mio / Ma se la perdo è colpa di Dio).
Anna Castiglia è molto attiva anche nel contrastare il gender gap presente in campo musicale, soprattutto nel mondo del cantautorato. Nel 2020 ha fondato il collettivo Canta fino a dieci, con altre quattro giovani artiste, Rossana De Pace, Irene Buselli, Francamente (Francesca Siano) e Cheriach Re (Valeria Rossi). Canta fino a dieci si propone di valorizzare le esperienze delle cantautrici, sviluppare fra loro una rete solidale e contrastare gli stereotipi di genere, fortemente presenti anche in ambito musicale. Un impegno che è nato durante la pandemia con la protesta contro le misure che colpivano i luoghi della cultura, e quindi anche musicisti e artisti dello spettacolo, in modo più drastico rispetto ad altri settori. Da quelle azioni, con spettacoli nella metro di Torino e la scrittura collettiva di una canzone, ha iniziato a svilupparsi una rete di cantautrici che porta avanti una azione di sensibilizzazione sulle tematiche di genere.